Pasolini 1964 – Oltre Matera e il Mediterraneo, al Galvani. Di Giuseppe Palumbo

Pasolini 1964 – Oltre Matera e il Mediterraneo, al Galvani

Il saggio a fumetti Pasolini 1964 – Oltre Matera e il Mediterraneo, progetto del collettivo Action30, gruppo multidisciplinare che dal 2006 indaga sulle nuove forme di razzismo e di fascismo, nasce a cavallo tra la fine delle iniziative per Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e lo scoppio della pandemia Covid nel 2020. Le trasformazioni indotte dall’evento materano del 2019 diventavano, per noi autori, paradigmatiche di un cambiamento in atto, a Matera come a Bologna, di cui Pasolini negli anni Sessanta aveva visto i vagiti, e ci motivavano a parlare del presente e delle due forme di spostamento umano, quello turistico e quello migrante: la prima come intrattenimento in cerca di fuga dalla consuetudine, la seconda come fuga in cerca di salvezza. 

Pasolini per noi era la cartina tornasole non solo per parlare di attualità, ma anche per tornare a parlare di lui in una modalità nuova, non per forza legata alla sua tragica fine, rendendolo di nuovo attuale. La data del 1964 è per noi una data centrale, una data in cui Pasolini entra in crisi e nelle strade di Matera, nella Missa Luba congolese, scelta per la colonna sonora del Vangelo, nella poesia Ali dagli occhi azzurri – Profezia, sembra trovare il senso di una possibile verità profonda. Che va “oltre” le trasformazioni del mondo contemporaneo a lui come a noi oggi.

Il Covid ha bloccato i nostri entusiasmi critici, ma non del tutto: tra un lockdown e l’altro, a Matera abbiamo organizzato una presentazione riuscita e spettacolare, grazie alla performance di danza di Maria Fonzino (autrice di un testo e di alcuni disegni contenuti nel libro). Da allora, a piccole tirature, il libro, auto prodotto, senza una vera distribuzione nel circuito librario, con la sola attività di vendita diretta e on line, è arrivato a diverse centinaia di copie vendute. 

Un ottimo risultato per un libro ibrido: al suo interno, il lettore trova i testi di Maurizio Camerini e di Alessandro Manna, i miei fumetti, i collage di Valentina Mir, le foto di Mimì Notarangelo, il contributo dell’opera di Silvio Cadelo e le riflessioni di Maria Fonzino. Il tutto amalgamato dal progetto visivo del grafico Beppe Chia del Chialab di Bologna, che ha reso, con un uso elegante della struttura della pagina e delle font, il flusso testuale anzi i flussi testuali e quelli visivi del libro, un tutt’uno perfettamente fruibile. 

Forti di tutto ciò, avendo alle spalle già diverse occasioni espositive e di presentazione del libro, in particolare a Matera e a Roma a Palazzo Merulana, nell’ambito della mostra “Cuore Cosciente”, non poteva mancare Bologna come luogo di riferimento per continuare il nostro lavoro. Così, grazie al supporto della Biblioteca Galvani Pasolini e del piccolo gruppo di docenti del Liceo Galvani che si è messo a disposizione, siamo riusciti a fare quanto altrove non si era ancora fatto. È nato, spontaneamente, un piccolo festival pasoliniano, intorno ai contenuti del nostro libro. A partire dalla inaugurazione della mostra delle tavole dei miei fumetti, sparse sui tavoli della Biblioteca Galvani Pasolini, nei giorni seguenti all’interno del Galvani e in altri luoghi di Bologna si sono avvicendati ospiti e inaugurazioni con cadenza quasi settimanale. Il 17 settembre, l’inaugurazione e la dedica al compianto Michele Tosi, professore del Galvani, grande appassionato e esperto di fumetti, di una targa nella sezione fumetti della Biblioteca. Il 22 settembre, il prof. Marco Antonio Bazzocchi, docente di Letteratura italiana contemporanea presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, ha tenuto per gli studenti del Galvani una conferenza sulla poesia Profezia, tratta dalla raccolta Poesia in forma di rosa, approfondendo il testo, che già era stato adattato a fumetti nel nostro libro. Il 23 settembre, sono intervenuti Annalisa Camilli, giornalista del settimanale “Internazionale”, esperta di migrazioni contemporanee, insieme a Olmo Parenti, regista del documentario One day, one day, che racconta la vita dei braccianti africani di Borgo Mezzanone, baraccopoli nel Foggiano. Il documentario è stato proiettato in Cineteca di Bologna, con folta presenza di pubblico. Il 30 settembre, la conferenza dedicata a Il vangelo secondo Matteo, presentato da Andrea Cerica, docente a contratto all’Università di Venezia Ca’ Foscari; la sua tesi di laurea sul Vangelo di Pasolini ha ottenuto nel 2014 una menzione speciale dalla giuria del XXX Premio internazionale sull’opera e la vita di Pier Paolo Pasolini, promosso dalla Cineteca di Bologna. A seguire, la proiezione in Cineteca del film di P. P. Pasolini Il Vangelo secondo Matteo. Come eventi OFF, due luoghi di Bologna: nell’atelier Laura Cadelo Bertrand, la mostra di Silvio Cadelo (comprendente l’opera pubblicata nel libro), Sopravvivenza delle lucciole; nella libreria MODO Infoshop, la mostra dei collage di Valentina Mir, Autrefois… Pasolini, e la presentazione del libro con me in dialogo con Alberto Sebastiani, docente a contratto dell’Università di Bologna. 

Un programma che restituisce la complessità dei temi trattati nel libro e le forme per rappresentarla. Solo un luogo come il Galvani poteva essere l’innesco di una situazione così ricca e stimolante. 

Nelle pagine seguenti, un addendum al nostro libro, una breve storia già apparsa sul numero di marzo 2022 di Linus, storica rivista di fumetti italiana, nel numero dedicato a Pasolini. In questa storia, l’esperienza dei contatti che Pasolini ebbe con l’isola di Ischia presta ancora una volta il fianco a declinare uno dei temi trattati dal nostro libro, la mutazione del concetto di vacanza e di turismo come sintomo di un più ampio mutamento antropologico, visto attraverso due scritti molto distanti cronologicamente, redatti da Pasolini per scopi diversi, uno del 1943 sulla rivista bolognese “Il Setaccio”, conservata nella Biblioteca dell’Archiginnasio (un’altra biblioteca bolognese!), dove recensiva l’opera di un pittore naïf, Luigi De Angelis; l’altro, del 1959 sul rotocalco “Successo”, parte del reportage “La lunga strada di sabbia”.

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